La struttura comunale ripercorre le vicende del territorio abitato già cinquemila anni fa. Poi in epoca bizantina fu fondato il paese, che conserva ancora resti dell’epoca nuragica e romana

 Cinquemila anni fa gli uomini già abitavano questo territorio. La testimonianza è data dalle tante necropoli presenti, la più importante delle quali, quella di Partulesi (con una trentina di tombe, appena fuori dal centro abitato e facilmente raggiungibile), ti stupirà per la magia che sprigiona.

Poi arrivarono i nuragici, che costruirono le loro torri (merita una visita il nuraghe Funtana) e dopo ancora i romani, di cui resta un ponte, il Ponte ‘Etzu (ponte vecchio), affascinante nella sua semplicità.

Il paese fu fondato durante il periodo bizantino, di cui è testimonianza la piccola chiesa di Santa Croce. Più recente invece la chiesa di Nostra Signora di Intermontes, mentre fuori dal paese merita una visita la chiesa campestre di San Giacomo.

La lunga storia di Ittireddu è riassunta nel suo Civico Museo Archeologico ed Etnografico, che ospita reperti che vanno dalla preistoria fino al periodo medievale, insieme alle testimonianze della cultura tradizionale legate al lavoro nei campi.

Una curiosità: il paese è circondato da rilievi di origine vulcanica, è stato l’epicentro del terremoto del 1870, il più forte mai rilevato sulla terraferma in Sardegna, con una potenza tra il quinto e il sesto grado della scala Mercalli.