Un bulbo succoso, dal gusto delicato che si trova unicamente nelle terre di questo piccolo paese che a luglio gli dedica una sagra

Se ci andrai in estate, ti capiterà di ammirare intere distese di fiori bianchi, di forma sferica: sembrano piccoli palloncini ma sono i campi di cipolle. Perché a Banari si produce una cipolla che cresce solo lì. È unica perché il clima e la natura del terreno la rendono diversa da qualunque altra cipolla prodotta nel mondo.

Dal sapore delicato e dolce, si presta per un’infinità di ricette, anche per essere aggiunta così, cruda e tagliata a fettine sottilissime nell’insalata. Ma cosa rende così speciale questo bulbo? Intanto, il terreno fertile e argilloso e la forte escursione termica tra il giorno e la notte, e poi la genetica: i semi provengono sempre dalle stesse piante, che ogni anno si raccolgono e si ripiantano e questo ne garantisce il patrimonio biologico.

I semi vengono piantati ad agosto. Nei semenzai, dopo circa due mesi, le giovani piantine vengono trasferite in terra, dove cresceranno per fiorire a giugno successivo, e dopo un mese circa, a luglio, verranno raccolte con i loro deliziosi bulbi.

L’interno è succoso e bianchissimo, mentre le tuniche esterne sono dorate, chiare. La loro forma non è perfettamente tonda ma rimane un po’ schiacciata. Queste cipolle tendono a raggiungere dimensioni considerevoli: una sola può arrivare a pesare anche un chilo!

E proprio a luglio a Banari si organizza la Sagra della Cipolla, il cui obiettivo, oltre quello di promuovere il piccolo centro del Meilogu, è soprattutto la celebrazione di questo prodotto tipico che ha ispirato anche alcune delle famosissime opere di Giuseppe Carta, il celebre scultore dei frutti giganti originario proprio di Banari.