Nel paese che mille anni fa fu la capitale del Giudicato di Torres, la chiesa testimonia la grandezza di un periodo d’oro per l’isola

Fuori, austera e quasi cupa; all’interno, scintillante di luci e colori. Non era forse questa l’essenza dell’arte romanica? Ad Ardara resterai a bocca aperta: perché la chiesa di Nostra Signora del Regno ti sorprenderà come poche altre cose potranno fare in Sardegna.
Non farti condizionare dalla solitudine del paesaggio che accompagnerà il tuo viaggio, né da un paese che oggi ha solo circa mille abitanti: perché Ardara nel medioevo è stata una delle più importanti corti europee, antica capitale del Giudicato di Torres, uno dei quattro regni in cui
allora era divisa l’isola.

Costruita dal Maestro di Ardara tra il 1065 e il 1107, con la facciata realizzata in trachite nera, in questa basilica era la cappella palatina e qui venivano incoronati (e talvolta seppelliti) i re. Ciò che immediatamente desterà la tua attenzione sarà il magnifico e gigantesco retablo, ovvero la pala d’altare composta da vari scomparti dipinti e inseriti dentro una struttura architettonica lignea molto sfarzosa. Realizzato nel 1515, è alto dietri metri e largo sei e si compone di ben trentuno tavole dipinte che rappresentano la vita di Maria. Al centro spicca la statua lignea di Nostra Signora del Regno, con la Madonna che veste abiti regali. Un vero capolavoro dell’arte cinquecentesca.

Ma la chiesa ti stupirà anche per le colonne affrescate nel 1600, per un altro retablo, per il pulpito ligneo e per la sua straordinaria storia. Qui infatti nel 1238 fu celebrato il matrimonio tra la regina Adelasia di Torres ed Enzo di Svevia, figlio dell’Imperatore Federico II. La chiesa di Ardara è una tappa irrinunciabile del tuo viaggio in Sardegna, monumento meraviglioso che racconta i tempi in cui questo piccolo paese fu grande nella storia europea.