Sono tante le attrazioni di questo centro che ti stupirà anche per la tomba dipinta nella necropoli preistorica di Mandra Antine

Quando visiterai Thiesi ricorda che in origine il paese si era sviluppato all’interno di un perimetro triangolare con una chiesa in ogni vertice: San Sebastiano, San Giovanni e il santuario della Madonna di Seunis.

Non sono però gli unici edifici sacri che meritano una visita; prenditi il tempo per ammirare anche la seicentesca chiesa di Sant’Antonio nella quale si recita “Sa Treighina”, una preghiera dedicata al santo che dura 13 giorni. E poco distante troverai la chiesa parrocchiale di Santa Vittoria con il suo bel campanile costruito fra il 1400 e il 1590 in stile gotico-aragonese.

Nella tua passeggiata a Thiesi, non potrai perdere una tappa al complesso dell’antica torre-prigione “Sa turre de Palattu”, costruita per difesa dagli aragonesi, poi trasformata in prigione durante il regno sabaudo.

Adagiato ai piedi dell’altopiano di su Montiju e circondato da sterminati pascoli, Thiesi è un importante centro per la produzione casearia: non perdere l’occasione di gustare formaggi di altissima qualità e i piatti tipici, come “sas impanadas”, piccoli tortini ripieni di carne.

E se il centro abitato ti ha offerto una piacevole passeggiata, durante la quale avrai sicuramente visitato il museo dedicato al all’artista Aligi Sassu che a Thiesi ci è nato, non sarà meno bella l’escursione nel territorio. A circa dieci chilometri dal paese troverai il complesso di Mandra Antine che potrai raggiungere dopo una breve passeggiata a piedi, una necropoli di cui sono visibili quattro domus de janas. Una di queste, chiamata “la tomba dipinta”, conserva ancora parti con decorazioni colorate: ti emozionerà quando penserai che è l’opera di uomini vissuti nel neolitico.

Potrai poi vedere un nuraghe molto particolare, Front’e Mola (chiamato anche Su Saccu), probabilmente l’unico nuraghe a pianta rettangolare conosciuto in Sardegna.

Infine, se ami la vita all’aria aperta e la natura goditi un trekking immerso nel verde, sul colle di Santu Ainzu, per conoscere un panorama insolito che caratterizza una parte del Meilogu, quello degli inconfondibili profili dei vulcani spenti.